Sponda orientale del Bosforo
La parte asiatica di Istanbul da secoli ha fatto sognare viaggiatori e letterati di tutto il mondo.
La parte asiatica di Istanbul è quella che da secoli fa sognare viaggiatori e letterati di tutto il mondo: l’idea di una città a metà fra Occidente e Oriente, divisa fra due culture, due influenze religiose e due stili di vita tanto vicini quanto diversi, due sorelle che comunicano attraverso il Bosforo.
Molto meno visitata rispetto alla parte occidentale, questa riva è ricca di spunti e di angoli da scoprire, lontano dal turismo di massa e immersi invece nella vita quotidiana di un popolo abituato a spostarsi da un capo all’altro della città usando il traghetto.
Consigli
- Per passare da una parte all’altra della città il mezzo più economico e più veloce è il vapur, ovvero il traghetto. Ne partono tantissimi da ogni approdo della città: Eminönü, Karaköy, Kadıköy, Beşiktaş. Avrete l’imbarazzo della scelta!
- Il versante asiatico di Istanbul è molto più tranquillo rispetto alla sponda occidentale del Bosforo, ma è un’ottima occasione per visitare angoli autentici della città: inoltre anche qui l’impero ottomano ha costruito bellissime moschee e lussuosi palazzi per nobili e sultani.
Da vedere
- Nel rione di Üsküdar ci sono le moschee costruite dall’architetto Sinan, la moschea Iskele, proprio all’imbarcadero, fatta costruire da Solimano il Magnifico per la figlia Mihrimah, la moschea Semsi Pasa, con la medersa affacciata sul mare, la moschea di Atik Valide, splendida con i suoi viali alberati, le fontane ombreggiate e le cupole, la moschea e hammam di Çinili interamente decorate con piastrelle di Iznik.
- Arrivando dal battello non potrete che rimanere abbagliati dal Palazzo di Beylerbeyi: meno sfarzoso di Dolmabahçe, resta un vero capolavoro di marmo affacciato sul mare, circondato da un meraviglioso giardino a terrazzo ricco di erbe aromatiche di cui il sultano era appassionato il tutto ammantato da uno splendido panorama sul Bosforo.
- A Kadıköy non ci sono cose precise da vedere, ma merita una sosta per il labirinto di stradine e viuzze strette che s’inerpicano per la collina fra banchi di frutta e verdura, tavolini all’aperto, fragranti panetterie e venditori di anticaglie.